L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Sabato
11 Dicembre 2004 cronaca Pagina 17
Dissequestrato il capannone, ora intervengono gli esperti
Rogo
della Letteraria Comincia il restauro
I
testi scampati all’incendio trasferiti in un laboratorio
di Roberto
Vacchini
I sigilli
sono stati tolti ieri pomeriggio. Alle 14.30 i poliziotti delle volanti
e della Digos hanno spalancato i cancelli del deposito 24 chiusi dallo
scorso 2 febbraio, quando il magistrato Fabrizio Celenza aveva disposto
il sequestro di tutta l’area a seguito dell’incendio che aveva distrutto
la gran parte dei 90 mila volumi della Società Letteraria e
gravemente danneggiato gli altri.
Inizia il lavoro di restauro
Le indagini avevano poi stabilito che il rogo era stato di origine
dolosa. Non solo: migliaia di libri erano scomparsi. Ieri, lo stesso
magistrato ha dissequestrato il deposito e autorizzato il recupero
dei volumi contenuti all’interno, dando così di fatto inizio
all’operazione di risanamento che durerà molti mesi. Sempre
ieri sono arrivate da Brescia le due esperte incaricate di sovrintendere
a tutta l’operazione. Sono Licia Zorzella, restauratrice di opera
d’arte su carta, e Viviana Molinari, restauratrice di opere librarie,
documentazione e stamp a. Entrambe si sono diplomate alla scuola di
Botticino e sono le stesse che il giorno dopo l’incendio hanno compiuto
il sopralluogo per accertare l’entità dei danni.
«Si tratta di un intervento di pronto soccorso», spiegano
le due esperte. «È urgente cominciare il lavoro perché
alcuni libri si stanno già rovinando». L’acqua, infatti,
è una dei peggiori nemici dei libri. E quelli che sono scampati
al rogo sono stati inevitabilmente bagnati.
Le
restauratrici al lavoro
Le operazioni
verranno effettuate in un edificio trasformato in laboratorio, diverso
da quello dove erano conservati i volumi. Alle 15.36 il primo furgone
della cooperativa Elbas, incaricata del trasloco, è arrivato
nella nuova sede portando i primi scatoloni. «Per certi libri
sarà sufficiente solo aprirli perché prendano aria.
In altri casi si dovrà avvolgerli nella carta assorbente e
metterli sotto vuoto, dove verranno asciugati per osmosi. Alcuni,
dopo l’asciugatura dovranno essere restaurati».
Il pericolo maggiore è rappresentato dai parassiti, in genere
funghi, che possono intaccare i volumi, «soprattutto quelli
antichi che sono costituiti di un materiali più grezzo, in
fibra vegetale o animale e quindi facilmente attaccabile». Il
trasloco è durato tutto il pomeriggio ma l’intervento vero
e proprio non c omincerà prima di lunedì: «Ci
vogliono un paio di giorni perché il libro si ambienti nella
nuova sede. La carta, infatti, risente dei mutamenti di temperatura
e di umidità e dobbiamo dar tempo di assestarsi alle nuove
condizioni». La temperatura ideale è quella giusta anche
per l’uomo: 16-17 fino a 20-22 di temperatura e umidità del
sessanta per cento: «Il troppo caldo favorisce la proliferazione
dei parassiti». Anche gli sbalzi sono dannosi: «L’umidità
fa allargare la carta, il secco la riduce. Queste variazioni possono
rovinare o lacerare la carta».
Il magazzino dove sarà attuato il restauro dei
libri
Ecco perché l’intervento dovrà essere eseguito in un
ambiente stabile: «Saranno installati termoigrometri, deumidificatori
e ventilatori per controllare che i livelli di temperatura e umidità
non cambino e per smaltire l’acqua rilasciata dai testi sotto forma
di vapore». Per ultimare l’opera e ripulirli anche dalle tracce
di fuliggine e di polvere ci vorranno non meno di sei-sette mesi.
Per sette-ottomila volumi la strada per la salvezza è iniziata.
Altri sessantamila, ancora accatastati all’Amia, sono destinati irrimediabilmente
al macero.
Sabato
11 Dicembre 2004 cronaca Pagina 17
- L’appello
Dieci euro possono salvare un patrimonio
Un appello agli appassionati di cultura e a tutti i veronesi in genere.
La Società Letteraria, che da due secoli anima la vita culturale
cittadina con i suoi libri e la sua attività, invita tutti
i cittadini «a contribuire al restauro di alcune migliaia di
testi salvatisi dal terribile incendio doloso che ha recentemente
distrutto parte del patrimonio librario».
Il presidente Alberto Battaggia sottolinea: «Certi che questo
appello sarà accolto dalla comunità veronese, si invitano
i cittadini a versare 10 euro».
Tre sono le possibilità. Direttamente alla sede della Società,
in Piazzetta Scalette Rubiani 1, in piazza Bra; a mezzo conto corrente
postale numero 19474378 intestato a Società Letteraria di Verona;
versandoli sul conto corrente bancario numero 815 Abi 2008, Cab 11725
all’Unicredit di piazza Simoni; versandoli sul conto corrente numero
168800 Abi 05188 Cab 11701 della Banca Popolare di Verona, agenzia
di piazza Nogara.
Sabato
11 Dicembre
2004 cronaca Pagina 17
- Gli
esperti all’opera
«Più
di sei mesi per ultimare i lavori»
I
volumi saranno avvolti nella carta assorbente e messi sotto vuoto
Lo stato di salute dei libri è fortemente compromesso e ci
vorranno sicuramente più di sei mesi di lavoro per avere dei
risultati. « L’azione che faremo noi dalla prossima settimana,
non prima perché i volumi hanno bisogno di qualche giorno di
tempo per abituarsi al microclima del nuovo deposito, sarà
un’azione di pronto soccorso letterario» spiega Licia Zorzella,
esperta in restauro di opere d’arte su carta, contattata dalla Società
Letteraria per coordinare le operazioni di recupero dei libri superstiti
del rogo.
Inizia il lavoro di restauro
Ci sono diverse tipologie di intervento da attuare per cercare di
salvare ciò che resta dell’immenso patrimonio letterario; prima
di tutto è necessario separare tutti i volumi tra loro in modo
da evitare il possibile contagio per le cosiddette patologie della
carta, quali ad esempio l’insorgere e il proliferare di muffe anche
in libri solo lievemente rovinati. Secondo un’analisi fatta da esperti
ci sono genericamente tre stadi di danneggiamento.
I li bri che erano stipati nei ripiani più bassi degli scaffali,
raccolti in scatole quasi interamente chiuse e avvolte in carta plasticata,
sono i meno compromessi. Qui il problema è solo l’umidità
e sarà, pare, sufficiente aprirli, arearli e farli lentamente
asciugare, anche l’eccessivo calore è infatti dannoso. I volumi
invece raccolti in scatole semiaperte o posti singolarmente sugli
scaffali sono generalmente i più danneggiati: umidi e bagnati
con qualche lieve problema nella rilegatura, che inizia a cedere,
e l’accartocciamento di alcune pagine. In questo caso necessario sarà
necessario prima di tutto assorbire l’acqua.
Drammatica è invece la situazione dei libri che, durante le
operazioni dei vigili del fuoco, sono stati letteralmente inzuppati
d’acqua e presentano ora forti distorsioni nella rilegatura, attacchi
da parte di muffe e batteri e impaccamento delle pagine.
Il primo passo sarà avvolgere i volumi in una carta speciale
prima di metterli sotto vuoto e iniziare un processo di assorbimento
per osmosi. Ma per poter essere recuperati i volumi dovranno successivamente
essere sottoposti a veri e propri processi di restauro. «Stiamo
lavorando in collaborazione con gli uffici di restauro della Biblioteca
Nazionale di Firenze, che in materia sono tra i più preparati
a seguito dell’ esperienza fatta nel fronteggiare l’emergenza dopo
l’alluvione del 1966, e cercheremo di fare il possibile» conclude
Licia Zorzella.
«Inoltre contiamo molto sull’aiuto delle persone volontarie
che speriamo giungano numerose».
Ilaria Noro
Venerdì
10 Dicembre 2004 cronaca Pagina 15
Indagini
sul rogo degli ex Magazzini, si allarga il cerchio dei presunti colpevoli
Incendio
della Letteraria Ora gli indagati sono dodici
Si
cercano altri libri, da oggi potrà cominciare il restauro di
quelli danneggiati
Si allunga la lista delle persone che sarebbero coinvolte nei furti
al deposito della Società Letteraria e nel successivo commercio
di libri antichi. Altri sei nomi sono stati scritti nel registro degli
indagati dal sostituto procuratore di turno Fabrizio Celenza, che
coordina le indagini affidate alla Digos e al commissariato di Borgo
Roma.
Gli investigatori della Questura di Verona
Dopo i sei della «prima ora», il numero complessivo sale
quindi a dodici; ma sarebbe destinato a crescere ulteriormente.
Un poliziotto mostra un libro ritrovato
Questa nuova, importante, svolta nelle indagini ha consentito anche
di far luce sui rapporti che legano le persone coinvolte. Sembra sempre
più evidente agli investigatori che non si è trattato
di un gesto isolato, frutto magari dell’iniziativa di pochi. Attorno
al deposito di libri antichi ruotavano gli interessi di diversi soggetti
che non avevano esitato a dilapidare un patrimonio librario che è
di tutta la città pur di arricchire le proprie tasche. I sei
nuovi in dagati devono rispondere, a vario titolo, di furto e ricettazione:
gli stessi reati contestati ai primi.
Alcuni avrebbero in diverso modo e con diversa rilevanza preso parte
ai prelievi nel deposito della Società Letteraria; gli altri
si sarebbero occupati invece di «piazzare» i libri nei
mercatini soprattutto di antiquariato.
Ma non è ancora finita. Gli investigatori, infatti, stanno
compiendo ulteriori accertamenti in diverse direzioni. L’obiettivo
è recuperare altri volumi e identificare nuovi, possibili canali
di smistamento. Per questo è necessaria anche la collaborazione
della gente. Ieri e mercoledì, complice probabilmente anche
le giornate di festa, non ci sono state altre restituzioni dei libri
dopo quelle, numerose, dei giorni scorsi.
La polizia rinnova quindi l’appello a coloro che sono in possesso
di libri della Società Letteraria, magari acquistati in buona
fede, a consegnarli, anche in forma anonima, al commissariato di Borgo
Roma o direttamente negli uffici della questura in lungadige Galtarossa.
Ma si continua a indagare anche sul rogo che ha distrutto il deposito.
Per il momento, per quel reato, c’è un solo indagato, il sorvegliante
Claudio Arletti, che peraltro si è dichiarato innocente. I
poliziotti sospettano che chi ha dato fuoco agli inneschi, sistemati
su entrambi i lati della lunga fila di scatoloni, non abbia agito
da solo.
E si attende, intanto, per questa mattina il decreto di dissequestro
firmato dal magistrato per quanto riguarda i libri danneggiati dall’incendio.
Lo conferma il presidente della Letteraria, Alberto Battagia: «Dovrebbe
essere questione di ore, speriamo». C’è infatti l’urgenza
da parte dei tecnici che provvederanno al recupero di iniziare subito
il restauro, per evitare che i volumi vengano irrimediabilmente danneggiati.
La procedura, pur nella sua semplicità, è infatti molto
lunga: si tratta di infilare tra ogni pagina una foglio di carta assorbente
per asciugare l’acqua di cui si sono imbevuti durante le operazioni
di spegnimento. (r.v.)
Giovedì
9 Dicembre
2004 Pagina 16
Il rogo dei libri. I dirigenti della Società spiegano come
i cittadini possono dare un aiuto alla ricostituzione del patrimonio
Sos
Letteraria, Mosele risponde
La
Provincia dà un contributo di 2.500 euro, ma è pronta
ad aumentarlo
Continuano ad arrivare risposte e adesioni all’appello «Sos
Letteraria» lanciato dai conservatori della storica Società,
dopo l’incendio doloso che otto giorni fa ha distrutto più
di 70 mila libri nel padiglione 24 degli ex Magazzini Generali, dove
essi erano custoditi.
Ieri il presidente della Provincia Elio Mosele ha telefonato al presidente
della Letteraria Alberto Battaggia per comunicargli che l’Amministrazione
provinciale ha stanziato 2.500 euro di contributo straordinario, pescandoli
dai residui del bilancio 2004, ma che un ulteriore e più sostanzioso
contributo sarà previsto nel bilancio 2005. Si tratta di un’adesione
importante, perché per la prima volta la Provincia entrerebbe
tra i finanziatori pubblici dello storico sodalizio di piazzetta Scalette
Rubiani 1.
I dirigenti della Letteraria rinnovano comunque anche l’appello alla
cittadinanza per un sostegno attivo delle spese neces sarie per restaurare
con urgenza alcune migliaia di volumi (il loro numero starebbe aumentando,
potrebbero essere anche 8-10 mila) salvati dalle fiamme. Per strapparli
al fuoco, molti sono stati inzuppati d’acqua e l’intervento di «primo
soccorso» si presenta complicato e costoso. Per il primo aspetto
viene chiesto l’aiuto di volontari, soprattutto studenti universitari,
che inseriscano fogli assorbenti tra una pagina e l’altra dei libri.
Per il secondo si invitano i cittadini veronesi a versare 10 euro
(ma sia chiaro che è il contributo minimo, volendo si può
offrire anche un contributo maggiore, ndr) o direttamente alla sede
della Società, in piazzetta Scalette Rubiani 1 (angolo tra
piazza Bra e via Oberdan), o a mezzo c/c postale n. 19474378 intestato
a Società Letteraria di Verona, oppure versandoli o sul c/c
bancario n. 815 Unicredit di piazza Renato Simoni (Abi 2008, Cab 11725)
o sul c/c n. 168800 della Banca Popolare di Verona, sede centrale
di piazza Nogara (Abi 05188 Cab 11701).
La Letteraria, inoltre, puntualizza che «i libri, al momento
del trasferimento, erano stati posti in circa 3.000 scatoloni di cartone,
ognuno dei quali siglato opportunamente, in modo da permettere, al
momento del rientro in sede, un’agevole ricollocazione. Gli scatoloni
erano stati disposti su bancali appositi, coperti di cellop hane.
Gli scatoloni, complessivamente, erano stati disposti secondo una
“mappa” che li aggregava in insiemi omogenei da un punto di vista
tematico o storico-cronologico». In secondo luogo, «il
padiglione, di proprietà del Comune, era sorvegliato, per incarico
del Comune stesso, dalla cooperativa “Vivere la città” , che
per tale incarico percepiva regolare compenso (40 mila euro all’anno)»
e quindi i volumi, per quanto risultava ai dirigenti della Società,
erano custoditi.
Infine, per quanto riguarda la necessità di spostare i libri
dall’Itis Ferraris, la direttrice della biblioteca Daniela Brunelli
fu informata nel 2001. «Nel 2002 si cercò ovunque una
soluzione per depositare i libri. Alla fine, fu accolta la proposta
del Comune, ma il trasferimento materiale avvenne solo nel marzo del
2003. Considerando», conclude la nota della Letteraria, «che
i lavori di restauro delle sale dell’edificio che avrebbero dovuto
ospitarli dovevano essere completati in tempi relativamente brevi,
non aveva alcun senso pensare a una ulteriore “soluzione alternativa”,
dato e non concesso che si fossero improvvisamente individuati in
città degli spazi che non erano stati individuati per un anno
intero». (g.b.)
Giovedì 9 Dicembre 2004 Pagina 16
900 QUINTALI DI LIBRI, UNA FILA LUNGA 2,5 ...
900 QUINTALI DI LIBRI, UNA FILA LUNGA 2,5 KM.
Nel padiglione 24 degli ex Magazzini Generali fino al 1 dicembre c’erano
3040 scatole con oltre 90 mila libri. 2.540 misuravano 48 cm di lunghezza,
32,5 di larghezza e 25 di altezza. Ciascuna pesava dai 25 ai 30 kg
e conteneva 30-33 volumi. Ogni scatola corrispondeva a 90 cm di libri
posti in fila uno di fianco all’altro. Le altre 500 scatole erano
da 60 x 45 x 25, con peso variabile dai 30 ai 40 kg, ciascuna con
volumi per 25 cm su scaffale. In totale 90 mila chilogrammi di libri,
per una lunghezza totale di oltre due chilometri e 400 metri.
Mercoledì
8 Dicembre
2004 cronaca Pagina 11
Ieri intanto sono stati riportati in piazzetta Scalette Rubiani i
572 scatoloni ritrovati dalla polizia con circa 13 mila testi
Letteraria,
72 mila i libri persi nel rogo
Costituiscono
circa il 40% dell’intero patrimonio della storica Società
di Giancarlo
Beltrame
A una
settimana dal rogo nell’ormai famigerato capannone 24 degli ex Magazzini
Generali si tirano i primi bilanci sui danni al patrimonio librario
della Società Letteraria. E sono bilanci amari. Sia dal punto
di vista materiale, sia, soprattutto, da quello culturale.
Il primo dato sconfortante è che è andato irrimediabilmente
perso circa il 40% dei 180 mila libri, riviste e giornali che in quasi
due secoli di storia si erano andati accumulando negli archivi della
storica associazione. I conti sono presto fatti. Nel padiglione 24
erano accatastati (non ci va di usare i termini «conservati»,
né tantomeno «custoditi») circa 90 mila volumi.
Le indagini - meritoriamente tempestive - della polizia hanno portati
al recupero di 572 scatoloni, cento dei quali contenevano riviste
e quotidiani, mentre le altre 472 erano pieni di libri. All’incirca
13 mila volumi. Se aggiungiamo a questi i volumi che sembrano recuperabili
attraverso un intervento di primo soccorso conservativo, il cui numero
oscilla tra i tremila e i cinquemila, arriviamo nella migliore delle
ipotesi a 18 mila. Mancano all’appello, quindi, 72 mila volumi, ossia
il 40% del patrimonio totale.
Il secondo elemento di sconforto sta nella qualità di ciò
è andato distrutto. Gli scatoloni riportati ieri in Letteraria
a una prima sommaria ispezione (sono ancora sottoposti a sequestro
giudiziario e non possono essere aperti) hanno riservato qualche piccola
sorpresa positiva, ad esempio alcuni erano pieni di volumi del fondo
Montano Lebrecht, ma come è ben comprensibile si tratta di
briciole, di cerotti su ferite profonde, anzi vere e proprie amputazioni.
Nel magazzino erano depositati, oltre già citato lascito Montano
Lebrecht, il materiale bibliografico e geografico donato da Marc’Antonio
Bentegodi (1873), il fondo di opere filosofiche di Pietro Montagna
(1874), numerose donazioni private, i fondi russo e tedesco, carte
geografiche e mappe , le raccolte di alcuni giornali, quotidiani come
Il corriere della sera e L’Avanti dal 1914, o periodici come Le Mode
Illustré dal 1864 al 1891, Marzocco dal 1 898 al 1932, o il
berlinese La Svastica 1942-43. Soprattutto, però, è
andata perduta parte delle raccolte dei giornali veronesi. Cancellati
per sempre L’Arena dal 1915 al 1980, L’Adige dal 1866 al 1926 e Verona
Fedele dal 1878.
Passando al danno in termini finanziari, difficilmente si potrà
dare un valore certo a quanto è andato perduto. L’intero patrimonio
librario della Società era stato assicurato per circa quattro
miliardi delle vecchie lire, ma non è detto che l’assicurazione
risponda - a meno che non ci fossero clausole specifiche - di fronte
a uno spostamento dei libri dalla sede di piazzetta Scalette Rubiani
1 al capannone 24, alla mancanza di un sistema antifurto e antincendio,
e al dolo che ha dato avvio al disastro. Il Consiglio di conservazione
(come suona amaramente ironica, a posteriori, questa definizione...)
della Letteraria si trova ora a dover affrontare anche questi altri
problemi, per i quali sono già stati attivati il presidente
onorario Giambattista Ruffo, che porta la propria esperienza di assicuratore,
e alcuni dei numerosi avvocati che sono iscritti come soci.
Mercoledì
8 Dicembre 2004 cronaca Pagina 11
- L’APPELLO
«Date tutti una mano , come potete»
Dalla Capitolare e dal Comune i primi aiuti
Ieri mattina il presidente della Letteraria Alberto Battaggia, la
vice Maria Geneth, la direttrice della biblioteca Daniela Brunelli,
la sua vice Anna Tantini Tomezzoli e l’amministratore Guido Kessler
hanno illustrato l’appello «Sos Letteraria» che hanno
lanciato a enti locali, istituti pubblici e privati e semplici cittadini,
in una parola alla società civile, per la salvaguardia e il
ripristino del patrimonio librario.
«La Società Letteraria da sola non è in grado
di fronteggiare la situazione con le sue sole forze», ha detto
Battaggia, ricordando che essa è un’associazione privata che
ha circa 500 soci, che versano ogni anno 110 euro di iscrizione. Ai
55 mila euro «sociali» si aggiungono pochi contributi
pubblici: 14 mila euro dal Comune, 17 mila dalla Regione, 15 mila
dallo Stato, più l’aiuto della Banca Popolare per sostenere
i costi della emeroteca. Un bilancio che non consente nemmeno di coprire
le spese correnti, ossia gli stipendi dei due bibliotecari, luce,
riscaldamento, telefono, assicurazioni e p ulizie. Tutta la restante
attività culturale, che vede un evento quasi ogni settimana,
si autofinanzia.
In cosa consiste questo Sos? Alla Regione si chiede un finanziamento
straordinario per completare il restauro dell’edificio, che dovrà
ospitare ciò che resta del patrimonio librario, che è
comunque di ingente valore. Alla Provincia un finanziamento straordinario
a favore del «Comitato per la difesa e il ripristino del patrimonio
librario della Letteraria», da costituire con un gruppo di una
decina di aziende veronesi capofila. Al Comune una seduta straordinaria
del Consiglio comunale e la ridefinizione della convenzione per aumentare
il contributo. Agli istituti di credito un finanziamento che serva
tanto per il finire il restauro di Palazzo Cillario, quanto per le
spese di primo soccorso conservativo, che dovrebbero aggirarsi sui
150-200 mila euro. Agli imprenditori di costituire il Comitato. Alle
biblioteche di cedere gratuitamente copie di testi dei loro cataloghi,
in particolare quelli che facevano parte dei lasciti storici andati
distrutti. Ai veronesi tutti di aderire al progetto «10 euro
per la Società Letteraria», da versare sui conti accesi
appositamente presso Unicredit e Banca Popolare o direttamente nella
sede, di diventare nuovi soci e di donare testi «mirati»,
ossia necessari per ricostituire il c atalogo storico, secondo un
elenco che verrà messo a disposizione e aggiornato. Infine
agli studenti universitari viene chiesto di diventare «angeli
della cultura», come nell’alluvione di Firenze del 1966, rievocata
recentemente dalla Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana,
prestandosi a «curare» con fogli di carta assorbente i
libri superstiti ma inzuppati di acqua.
«L’obiettivo finale è ripristinare completamente i servizi
librari della Letteraria», ha concluso Battaggia, «restituendo
alla città intera un grande patrimonio bibliotecario. Dal canto
suo la Società si propone di rafforzare e sviluppare il suo
ruolo di riferimento nel contesto culturale cittadino, creando un
moderno centro polifunzionale, dotato anche di un Caffè letterario».
I primi a rispondere concretamente sono stati il Comune e il direttore
della Biblioteca Capitolare monsignor Alberto Piazzi. Il sindaco ha
telefonato ieri mattina a Battaggia per comunicare che la Giunta aveva
deciso di alzare il contributo 2004 da 14 mila e 20 mila euro e di
voler adeguare a partire dal 2005 il finanziamento. Monsignor Piazzi
ha invece fornito un primo significativo contributo economico. È
l’assessore regionale alla cultura Ermanno Serrajotto ha assicurato
l&# 146;impegno dell’amministrazione regionale per aiutare la
Letteraria . «La Regione», ha detto, «farà
quanto in suo potere per sostenere l’ente culturale scaligero nell’azione
dei recupero dei volumi danneggiati dalle fiamme» . (g.b.)
Mercoledì 8 Dicembre
2004 cronaca Pagina 11
- LE TAPPE DELLA VICENDA
Prima dell’estate l’ultimo sopralluogo per verificare il materiale
«Ecco perché i volumi erano lì»
I dirigenti della Società Letteraria in conferenza
stampa
I dirgenti della Letteraria hanno puntigliosamente ricostruito le
peregrinazioni dei 90 mila volumi finiti nel capannone 24. Un deposito,
c’è da rilevare, che forse non è stato adeguatamente
sorvegliato dagli stessi responsabili della Società, se è
vero che l’ultimo sopralluogo era stato effettuato prima dell’estate
e che in tre anni nessuno aveva pensato a cercare una soluzione alternativa,
almeno per i volumi più preziosi, in luoghi diversi da quel
padiglione nella «terra di nessuno». Di emergenza si poteva
parlare nel 2001, non a fine 2004. Questa comunque la cronistoria.
- 1994. Iniziano i lavori di ristrutturazione di Palazzo Cillario,
sede della Società, e vengono portate altrove poco più
di tremila scatole di diverse dimensioni e peso.
- MARZO 1994-GENNAIO 1996. Tutte le scatole vengono ospitate nel magazzino
della scuola elementare Segala.
- GENNAIO 1996-SETTEMBRE 1997. La scuola Segala ha bisogno d ei locali
e quindi avviene un secondo trasferimento nella ex sala di lettura
della Biblioteca Civica.
- SETTEMBRE 1997. Arrivano congiuntamente le richieste di spostamento
delle casse in Civica e di migliaia di libri che da tempo si trovavano
in un deposito messo a disposizione - da molti anni - dall’Amministrazione
provinciale di Verona in via Gaspare Bertoni, che era stato in passato
al centro di qualche polemica per lo stato di abbandono in cui vi
erano lasciati i libri.
- 1997-2000. La maggior parte delle scatole viene trasferita all’Istituto
tecnico industriale Galileo Ferraris, messo a disposizione dal preside
Dino Poli. Invece il patrimonio di giornali e riviste dell’Ottocento
che si trovavano in via Bertoni, grazie a una convenzione trentennale
con il Comune di Verona, stipulata nel 1995, vengono depositate in
comodato gratuito presso il deposito «Nervi» della Civica.
Così si sono salvati la collezione dell’ Arena dal 1876 al
al 1915, quella della Domenica del Corriere dal 1899, con le copertine
di Achille Beltrame, al 1986, alcuni periodici dell’800 e altri prezioni
volumi.
- 2000. Una infiltrazione d’acqua nelle stanze dell’Itis Ferraris
dove è custod ita parte degli scatoloni mette a grave rischio
i volumi. Vengono sottratti al deterioramento affittando un magazzino
dalla ditta Procura, specializzata in traslochi e stoccaggio di materiali.
- 2001. L’Itis Ferraris ha bisogno di spazi per le proprie attività
scolastiche e di conseguenza impone alla Letteraria di spostare i
volumi. «Chiedemmo alla Civica uno spazio idoneo», dicono
i conservatori della Letteraria, «ma ci fu risposto che non
esisteva; chiedemmo ad altri istituti scolastici, ma nessuno era disposto
a conservare un patrimonio così prezioso e delicato; chiedemmo
preventivi a ditte private, ma i costi erano assolutamente proibitivi
per noi». La Società torna a bussare a Palazzo Barbieri,
dove il dirigente del settore cultura mette a disposizione il padiglione
24, che aveva «condizioni microclimatiche adeguate alla conservazione
dei testi», affidato alla sorveglianza della cooperativa Vivere
la città, di cui era consigliere Claudio Arletti, ora accusato
di essere complice dei ladri che per chissà quanto tempo avevano
saccheggiato il deposito. (g.b.)
continua
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