Sos Letteraria: 10 euro per la Letteraria

Rassegna stampa

Il comunicato stampa
della Società Letteraria di Verona

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2 DICEMBRE 2004

RASSEGNA STAMPA

raccolta 2

 

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Sabato 11 Dicembre 2004 cronaca Pagina 17


Dissequestrato il capannone, ora intervengono gli esperti
Rogo della Letteraria Comincia il restauro
I testi scampati all’incendio trasferiti in un laboratorio

di Roberto Vacchini

I sigilli sono stati tolti ieri pomeriggio. Alle 14.30 i poliziotti delle volanti e della Digos hanno spalancato i cancelli del deposito 24 chiusi dallo scorso 2 febbraio, quando il magistrato Fabrizio Celenza aveva disposto il sequestro di tutta l’area a seguito dell’incendio che aveva distrutto la gran parte dei 90 mila volumi della Società Letteraria e gravemente danneggiato gli altri.


Inizia il lavoro di restauro


Le indagini avevano poi stabilito che il rogo era stato di origine dolosa. Non solo: migliaia di libri erano scomparsi. Ieri, lo stesso magistrato ha dissequestrato il deposito e autorizzato il recupero dei volumi contenuti all’interno, dando così di fatto inizio all’operazione di risanamento che durerà molti mesi. Sempre ieri sono arrivate da Brescia le due esperte incaricate di sovrintendere a tutta l’operazione. Sono Licia Zorzella, restauratrice di opera d’arte su carta, e Viviana Molinari, restauratrice di opere librarie, documentazione e stamp a. Entrambe si sono diplomate alla scuola di Botticino e sono le stesse che il giorno dopo l’incendio hanno compiuto il sopralluogo per accertare l’entità dei danni.
«Si tratta di un intervento di pronto soccorso», spiegano le due esperte. «È urgente cominciare il lavoro perché alcuni libri si stanno già rovinando». L’acqua, infatti, è una dei peggiori nemici dei libri. E quelli che sono scampati al rogo sono stati inevitabilmente bagnati.


Le restauratrici al lavoro

Le operazioni verranno effettuate in un edificio trasformato in laboratorio, diverso da quello dove erano conservati i volumi. Alle 15.36 il primo furgone della cooperativa Elbas, incaricata del trasloco, è arrivato nella nuova sede portando i primi scatoloni. «Per certi libri sarà sufficiente solo aprirli perché prendano aria. In altri casi si dovrà avvolgerli nella carta assorbente e metterli sotto vuoto, dove verranno asciugati per osmosi. Alcuni, dopo l’asciugatura dovranno essere restaurati».
Il pericolo maggiore è rappresentato dai parassiti, in genere funghi, che possono intaccare i volumi, «soprattutto quelli antichi che sono costituiti di un materiali più grezzo, in fibra vegetale o animale e quindi facilmente attaccabile». Il trasloco è durato tutto il pomeriggio ma l’intervento vero e proprio non c omincerà prima di lunedì: «Ci vogliono un paio di giorni perché il libro si ambienti nella nuova sede. La carta, infatti, risente dei mutamenti di temperatura e di umidità e dobbiamo dar tempo di assestarsi alle nuove condizioni». La temperatura ideale è quella giusta anche per l’uomo: 16-17 fino a 20-22 di temperatura e umidità del sessanta per cento: «Il troppo caldo favorisce la proliferazione dei parassiti». Anche gli sbalzi sono dannosi: «L’umidità fa allargare la carta, il secco la riduce. Queste variazioni possono rovinare o lacerare la carta».


Il magazzino dove sarà attuato il restauro dei libri

Ecco perché l’intervento dovrà essere eseguito in un ambiente stabile: «Saranno installati termoigrometri, deumidificatori e ventilatori per controllare che i livelli di temperatura e umidità non cambino e per smaltire l’acqua rilasciata dai testi sotto forma di vapore». Per ultimare l’opera e ripulirli anche dalle tracce di fuliggine e di polvere ci vorranno non meno di sei-sette mesi. Per sette-ottomila volumi la strada per la salvezza è iniziata. Altri sessantamila, ancora accatastati all’Amia, sono destinati irrimediabilmente al macero.

Sabato 11 Dicembre 2004 cronaca Pagina 17


- L’appello
Dieci euro possono salvare un patrimonio


Un appello agli appassionati di cultura e a tutti i veronesi in genere. La Società Letteraria, che da due secoli anima la vita culturale cittadina con i suoi libri e la sua attività, invita tutti i cittadini «a contribuire al restauro di alcune migliaia di testi salvatisi dal terribile incendio doloso che ha recentemente distrutto parte del patrimonio librario».
Il presidente Alberto Battaggia sottolinea: «Certi che questo appello sarà accolto dalla comunità veronese, si invitano i cittadini a versare 10 euro».
Tre sono le possibilità. Direttamente alla sede della Società, in Piazzetta Scalette Rubiani 1, in piazza Bra; a mezzo conto corrente postale numero 19474378 intestato a Società Letteraria di Verona; versandoli sul conto corrente bancario numero 815 Abi 2008, Cab 11725 all’Unicredit di piazza Simoni; versandoli sul conto corrente numero 168800 Abi 05188 Cab 11701 della Banca Popolare di Verona, agenzia di piazza Nogara.

Sabato 11 Dicembre 2004 cronaca Pagina 17

- Gli esperti all’opera
«Più di sei mesi per ultimare i lavori»
I volumi saranno avvolti nella carta assorbente e messi sotto vuoto


Lo stato di salute dei libri è fortemente compromesso e ci vorranno sicuramente più di sei mesi di lavoro per avere dei risultati. « L’azione che faremo noi dalla prossima settimana, non prima perché i volumi hanno bisogno di qualche giorno di tempo per abituarsi al microclima del nuovo deposito, sarà un’azione di pronto soccorso letterario» spiega Licia Zorzella, esperta in restauro di opere d’arte su carta, contattata dalla Società Letteraria per coordinare le operazioni di recupero dei libri superstiti del rogo.


Inizia il lavoro di restauro

Ci sono diverse tipologie di intervento da attuare per cercare di salvare ciò che resta dell’immenso patrimonio letterario; prima di tutto è necessario separare tutti i volumi tra loro in modo da evitare il possibile contagio per le cosiddette patologie della carta, quali ad esempio l’insorgere e il proliferare di muffe anche in libri solo lievemente rovinati. Secondo un’analisi fatta da esperti ci sono genericamente tre stadi di danneggiamento.
I li bri che erano stipati nei ripiani più bassi degli scaffali, raccolti in scatole quasi interamente chiuse e avvolte in carta plasticata, sono i meno compromessi. Qui il problema è solo l’umidità e sarà, pare, sufficiente aprirli, arearli e farli lentamente asciugare, anche l’eccessivo calore è infatti dannoso. I volumi invece raccolti in scatole semiaperte o posti singolarmente sugli scaffali sono generalmente i più danneggiati: umidi e bagnati con qualche lieve problema nella rilegatura, che inizia a cedere, e l’accartocciamento di alcune pagine. In questo caso necessario sarà necessario prima di tutto assorbire l’acqua.
Drammatica è invece la situazione dei libri che, durante le operazioni dei vigili del fuoco, sono stati letteralmente inzuppati d’acqua e presentano ora forti distorsioni nella rilegatura, attacchi da parte di muffe e batteri e impaccamento delle pagine.
Il primo passo sarà avvolgere i volumi in una carta speciale prima di metterli sotto vuoto e iniziare un processo di assorbimento per osmosi. Ma per poter essere recuperati i volumi dovranno successivamente essere sottoposti a veri e propri processi di restauro. «Stiamo lavorando in collaborazione con gli uffici di restauro della Biblioteca Nazionale di Firenze, che in materia sono tra i più preparati a seguito dell’ esperienza fatta nel fronteggiare l’emergenza dopo l’alluvione del 1966, e cercheremo di fare il possibile» conclude Licia Zorzella.
«Inoltre contiamo molto sull’aiuto delle persone volontarie che speriamo giungano numerose».
Ilaria Noro

Venerdì 10 Dicembre 2004 cronaca Pagina 15

Indagini sul rogo degli ex Magazzini, si allarga il cerchio dei presunti colpevoli
Incendio della Letteraria Ora gli indagati sono dodici
Si cercano altri libri, da oggi potrà cominciare il restauro di quelli danneggiati


Si allunga la lista delle persone che sarebbero coinvolte nei furti al deposito della Società Letteraria e nel successivo commercio di libri antichi. Altri sei nomi sono stati scritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore di turno Fabrizio Celenza, che coordina le indagini affidate alla Digos e al commissariato di Borgo Roma.


Gli investigatori della Questura di Verona

Dopo i sei della «prima ora», il numero complessivo sale quindi a dodici; ma sarebbe destinato a crescere ulteriormente.


Un poliziotto mostra un libro ritrovato

Questa nuova, importante, svolta nelle indagini ha consentito anche di far luce sui rapporti che legano le persone coinvolte. Sembra sempre più evidente agli investigatori che non si è trattato di un gesto isolato, frutto magari dell’iniziativa di pochi. Attorno al deposito di libri antichi ruotavano gli interessi di diversi soggetti che non avevano esitato a dilapidare un patrimonio librario che è di tutta la città pur di arricchire le proprie tasche. I sei nuovi in dagati devono rispondere, a vario titolo, di furto e ricettazione: gli stessi reati contestati ai primi.
Alcuni avrebbero in diverso modo e con diversa rilevanza preso parte ai prelievi nel deposito della Società Letteraria; gli altri si sarebbero occupati invece di «piazzare» i libri nei mercatini soprattutto di antiquariato.
Ma non è ancora finita. Gli investigatori, infatti, stanno compiendo ulteriori accertamenti in diverse direzioni. L’obiettivo è recuperare altri volumi e identificare nuovi, possibili canali di smistamento. Per questo è necessaria anche la collaborazione della gente. Ieri e mercoledì, complice probabilmente anche le giornate di festa, non ci sono state altre restituzioni dei libri dopo quelle, numerose, dei giorni scorsi.
La polizia rinnova quindi l’appello a coloro che sono in possesso di libri della Società Letteraria, magari acquistati in buona fede, a consegnarli, anche in forma anonima, al commissariato di Borgo Roma o direttamente negli uffici della questura in lungadige Galtarossa.
Ma si continua a indagare anche sul rogo che ha distrutto il deposito. Per il momento, per quel reato, c’è un solo indagato, il sorvegliante Claudio Arletti, che peraltro si è dichiarato innocente. I poliziotti sospettano che chi ha dato fuoco agli inneschi, sistemati su entrambi i lati della lunga fila di scatoloni, non abbia agito da solo.
E si attende, intanto, per questa mattina il decreto di dissequestro firmato dal magistrato per quanto riguarda i libri danneggiati dall’incendio. Lo conferma il presidente della Letteraria, Alberto Battagia: «Dovrebbe essere questione di ore, speriamo». C’è infatti l’urgenza da parte dei tecnici che provvederanno al recupero di iniziare subito il restauro, per evitare che i volumi vengano irrimediabilmente danneggiati. La procedura, pur nella sua semplicità, è infatti molto lunga: si tratta di infilare tra ogni pagina una foglio di carta assorbente per asciugare l’acqua di cui si sono imbevuti durante le operazioni di spegnimento. (r.v.)

Giovedì 9 Dicembre 2004 Pagina 16
Il rogo dei libri. I dirigenti della Società spiegano come i cittadini possono dare un aiuto alla ricostituzione del patrimonio
Sos Letteraria, Mosele risponde
La Provincia dà un contributo di 2.500 euro, ma è pronta ad aumentarlo


Continuano ad arrivare risposte e adesioni all’appello «Sos Letteraria» lanciato dai conservatori della storica Società, dopo l’incendio doloso che otto giorni fa ha distrutto più di 70 mila libri nel padiglione 24 degli ex Magazzini Generali, dove essi erano custoditi.

Ieri il presidente della Provincia Elio Mosele ha telefonato al presidente della Letteraria Alberto Battaggia per comunicargli che l’Amministrazione provinciale ha stanziato 2.500 euro di contributo straordinario, pescandoli dai residui del bilancio 2004, ma che un ulteriore e più sostanzioso contributo sarà previsto nel bilancio 2005. Si tratta di un’adesione importante, perché per la prima volta la Provincia entrerebbe tra i finanziatori pubblici dello storico sodalizio di piazzetta Scalette Rubiani 1.

I dirigenti della Letteraria rinnovano comunque anche l’appello alla cittadinanza per un sostegno attivo delle spese neces sarie per restaurare con urgenza alcune migliaia di volumi (il loro numero starebbe aumentando, potrebbero essere anche 8-10 mila) salvati dalle fiamme. Per strapparli al fuoco, molti sono stati inzuppati d’acqua e l’intervento di «primo soccorso» si presenta complicato e costoso. Per il primo aspetto viene chiesto l’aiuto di volontari, soprattutto studenti universitari, che inseriscano fogli assorbenti tra una pagina e l’altra dei libri. Per il secondo si invitano i cittadini veronesi a versare 10 euro (ma sia chiaro che è il contributo minimo, volendo si può offrire anche un contributo maggiore, ndr) o direttamente alla sede della Società, in piazzetta Scalette Rubiani 1 (angolo tra piazza Bra e via Oberdan), o a mezzo c/c postale n. 19474378 intestato a Società Letteraria di Verona, oppure versandoli o sul c/c bancario n. 815 Unicredit di piazza Renato Simoni (Abi 2008, Cab 11725) o sul c/c n. 168800 della Banca Popolare di Verona, sede centrale di piazza Nogara (Abi 05188 Cab 11701).
La Letteraria, inoltre, puntualizza che «i libri, al momento del trasferimento, erano stati posti in circa 3.000 scatoloni di cartone, ognuno dei quali siglato opportunamente, in modo da permettere, al momento del rientro in sede, un’agevole ricollocazione. Gli scatoloni erano stati disposti su bancali appositi, coperti di cellop hane. Gli scatoloni, complessivamente, erano stati disposti secondo una “mappa” che li aggregava in insiemi omogenei da un punto di vista tematico o storico-cronologico». In secondo luogo, «il padiglione, di proprietà del Comune, era sorvegliato, per incarico del Comune stesso, dalla cooperativa “Vivere la città” , che per tale incarico percepiva regolare compenso (40 mila euro all’anno)» e quindi i volumi, per quanto risultava ai dirigenti della Società, erano custoditi.
Infine, per quanto riguarda la necessità di spostare i libri dall’Itis Ferraris, la direttrice della biblioteca Daniela Brunelli fu informata nel 2001. «Nel 2002 si cercò ovunque una soluzione per depositare i libri. Alla fine, fu accolta la proposta del Comune, ma il trasferimento materiale avvenne solo nel marzo del 2003. Considerando», conclude la nota della Letteraria, «che i lavori di restauro delle sale dell’edificio che avrebbero dovuto ospitarli dovevano essere completati in tempi relativamente brevi, non aveva alcun senso pensare a una ulteriore “soluzione alternativa”, dato e non concesso che si fossero improvvisamente individuati in città degli spazi che non erano stati individuati per un anno intero». (g.b.)


Giovedì 9 Dicembre 2004 Pagina 16
900 QUINTALI DI LIBRI, UNA FILA LUNGA 2,5 ...


900 QUINTALI DI LIBRI, UNA FILA LUNGA 2,5 KM.
Nel padiglione 24 degli ex Magazzini Generali fino al 1 dicembre c’erano 3040 scatole con oltre 90 mila libri. 2.540 misuravano 48 cm di lunghezza, 32,5 di larghezza e 25 di altezza. Ciascuna pesava dai 25 ai 30 kg e conteneva 30-33 volumi. Ogni scatola corrispondeva a 90 cm di libri posti in fila uno di fianco all’altro. Le altre 500 scatole erano da 60 x 45 x 25, con peso variabile dai 30 ai 40 kg, ciascuna con volumi per 25 cm su scaffale. In totale 90 mila chilogrammi di libri, per una lunghezza totale di oltre due chilometri e 400 metri.

Mercoledì 8 Dicembre 2004 cronaca Pagina 11


Ieri intanto sono stati riportati in piazzetta Scalette Rubiani i 572 scatoloni ritrovati dalla polizia con circa 13 mila testi
Letteraria, 72 mila i libri persi nel rogo
Costituiscono circa il 40% dell’intero patrimonio della storica Società

di Giancarlo Beltrame

A una settimana dal rogo nell’ormai famigerato capannone 24 degli ex Magazzini Generali si tirano i primi bilanci sui danni al patrimonio librario della Società Letteraria. E sono bilanci amari. Sia dal punto di vista materiale, sia, soprattutto, da quello culturale.
Il primo dato sconfortante è che è andato irrimediabilmente perso circa il 40% dei 180 mila libri, riviste e giornali che in quasi due secoli di storia si erano andati accumulando negli archivi della storica associazione. I conti sono presto fatti. Nel padiglione 24 erano accatastati (non ci va di usare i termini «conservati», né tantomeno «custoditi») circa 90 mila volumi. Le indagini - meritoriamente tempestive - della polizia hanno portati al recupero di 572 scatoloni, cento dei quali contenevano riviste e quotidiani, mentre le altre 472 erano pieni di libri. All’incirca 13 mila volumi. Se aggiungiamo a questi i volumi che sembrano recuperabili attraverso un intervento di primo soccorso conservativo, il cui numero oscilla tra i tremila e i cinquemila, arriviamo nella migliore delle ipotesi a 18 mila. Mancano all’appello, quindi, 72 mila volumi, ossia il 40% del patrimonio totale.
Il secondo elemento di sconforto sta nella qualità di ciò è andato distrutto. Gli scatoloni riportati ieri in Letteraria a una prima sommaria ispezione (sono ancora sottoposti a sequestro giudiziario e non possono essere aperti) hanno riservato qualche piccola sorpresa positiva, ad esempio alcuni erano pieni di volumi del fondo Montano Lebrecht, ma come è ben comprensibile si tratta di briciole, di cerotti su ferite profonde, anzi vere e proprie amputazioni. Nel magazzino erano depositati, oltre già citato lascito Montano Lebrecht, il materiale bibliografico e geografico donato da Marc’Antonio Bentegodi (1873), il fondo di opere filosofiche di Pietro Montagna (1874), numerose donazioni private, i fondi russo e tedesco, carte geografiche e mappe , le raccolte di alcuni giornali, quotidiani come Il corriere della sera e L’Avanti dal 1914, o periodici come Le Mode Illustré dal 1864 al 1891, Marzocco dal 1 898 al 1932, o il berlinese La Svastica 1942-43. Soprattutto, però, è andata perduta parte delle raccolte dei giornali veronesi. Cancellati per sempre L’Arena dal 1915 al 1980, L’Adige dal 1866 al 1926 e Verona Fedele dal 1878.
Passando al danno in termini finanziari, difficilmente si potrà dare un valore certo a quanto è andato perduto. L’intero patrimonio librario della Società era stato assicurato per circa quattro miliardi delle vecchie lire, ma non è detto che l’assicurazione risponda - a meno che non ci fossero clausole specifiche - di fronte a uno spostamento dei libri dalla sede di piazzetta Scalette Rubiani 1 al capannone 24, alla mancanza di un sistema antifurto e antincendio, e al dolo che ha dato avvio al disastro. Il Consiglio di conservazione (come suona amaramente ironica, a posteriori, questa definizione...) della Letteraria si trova ora a dover affrontare anche questi altri problemi, per i quali sono già stati attivati il presidente onorario Giambattista Ruffo, che porta la propria esperienza di assicuratore, e alcuni dei numerosi avvocati che sono iscritti come soci.

Mercoledì 8 Dicembre 2004 cronaca Pagina 11

- L’APPELLO
«Date tutti una mano , come potete»
Dalla Capitolare e dal Comune i primi aiuti


Ieri mattina il presidente della Letteraria Alberto Battaggia, la vice Maria Geneth, la direttrice della biblioteca Daniela Brunelli, la sua vice Anna Tantini Tomezzoli e l’amministratore Guido Kessler hanno illustrato l’appello «Sos Letteraria» che hanno lanciato a enti locali, istituti pubblici e privati e semplici cittadini, in una parola alla società civile, per la salvaguardia e il ripristino del patrimonio librario.
«La Società Letteraria da sola non è in grado di fronteggiare la situazione con le sue sole forze», ha detto Battaggia, ricordando che essa è un’associazione privata che ha circa 500 soci, che versano ogni anno 110 euro di iscrizione. Ai 55 mila euro «sociali» si aggiungono pochi contributi pubblici: 14 mila euro dal Comune, 17 mila dalla Regione, 15 mila dallo Stato, più l’aiuto della Banca Popolare per sostenere i costi della emeroteca. Un bilancio che non consente nemmeno di coprire le spese correnti, ossia gli stipendi dei due bibliotecari, luce, riscaldamento, telefono, assicurazioni e p ulizie. Tutta la restante attività culturale, che vede un evento quasi ogni settimana, si autofinanzia.
In cosa consiste questo Sos? Alla Regione si chiede un finanziamento straordinario per completare il restauro dell’edificio, che dovrà ospitare ciò che resta del patrimonio librario, che è comunque di ingente valore. Alla Provincia un finanziamento straordinario a favore del «Comitato per la difesa e il ripristino del patrimonio librario della Letteraria», da costituire con un gruppo di una decina di aziende veronesi capofila. Al Comune una seduta straordinaria del Consiglio comunale e la ridefinizione della convenzione per aumentare il contributo. Agli istituti di credito un finanziamento che serva tanto per il finire il restauro di Palazzo Cillario, quanto per le spese di primo soccorso conservativo, che dovrebbero aggirarsi sui 150-200 mila euro. Agli imprenditori di costituire il Comitato. Alle biblioteche di cedere gratuitamente copie di testi dei loro cataloghi, in particolare quelli che facevano parte dei lasciti storici andati distrutti. Ai veronesi tutti di aderire al progetto «10 euro per la Società Letteraria», da versare sui conti accesi appositamente presso Unicredit e Banca Popolare o direttamente nella sede, di diventare nuovi soci e di donare testi «mirati», ossia necessari per ricostituire il c atalogo storico, secondo un elenco che verrà messo a disposizione e aggiornato. Infine agli studenti universitari viene chiesto di diventare «angeli della cultura», come nell’alluvione di Firenze del 1966, rievocata recentemente dalla Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana, prestandosi a «curare» con fogli di carta assorbente i libri superstiti ma inzuppati di acqua.
«L’obiettivo finale è ripristinare completamente i servizi librari della Letteraria», ha concluso Battaggia, «restituendo alla città intera un grande patrimonio bibliotecario. Dal canto suo la Società si propone di rafforzare e sviluppare il suo ruolo di riferimento nel contesto culturale cittadino, creando un moderno centro polifunzionale, dotato anche di un Caffè letterario».
I primi a rispondere concretamente sono stati il Comune e il direttore della Biblioteca Capitolare monsignor Alberto Piazzi. Il sindaco ha telefonato ieri mattina a Battaggia per comunicare che la Giunta aveva deciso di alzare il contributo 2004 da 14 mila e 20 mila euro e di voler adeguare a partire dal 2005 il finanziamento. Monsignor Piazzi ha invece fornito un primo significativo contributo economico. È l’assessore regionale alla cultura Ermanno Serrajotto ha assicurato l&# 146;impegno dell’amministrazione regionale per aiutare la Letteraria . «La Regione», ha detto, «farà quanto in suo potere per sostenere l’ente culturale scaligero nell’azione dei recupero dei volumi danneggiati dalle fiamme» . (g.b.)

Mercoledì 8 Dicembre 2004 cronaca Pagina 11

- LE TAPPE DELLA VICENDA
Prima dell’estate l’ultimo sopralluogo per verificare il materiale
«Ecco perché i volumi erano lì»


I dirigenti della Società Letteraria in conferenza stampa

 


I dirgenti della Letteraria hanno puntigliosamente ricostruito le peregrinazioni dei 90 mila volumi finiti nel capannone 24. Un deposito, c’è da rilevare, che forse non è stato adeguatamente sorvegliato dagli stessi responsabili della Società, se è vero che l’ultimo sopralluogo era stato effettuato prima dell’estate e che in tre anni nessuno aveva pensato a cercare una soluzione alternativa, almeno per i volumi più preziosi, in luoghi diversi da quel padiglione nella «terra di nessuno». Di emergenza si poteva parlare nel 2001, non a fine 2004. Questa comunque la cronistoria.
- 1994. Iniziano i lavori di ristrutturazione di Palazzo Cillario, sede della Società, e vengono portate altrove poco più di tremila scatole di diverse dimensioni e peso.
- MARZO 1994-GENNAIO 1996. Tutte le scatole vengono ospitate nel magazzino della scuola elementare Segala.
- GENNAIO 1996-SETTEMBRE 1997. La scuola Segala ha bisogno d ei locali e quindi avviene un secondo trasferimento nella ex sala di lettura della Biblioteca Civica.
- SETTEMBRE 1997. Arrivano congiuntamente le richieste di spostamento delle casse in Civica e di migliaia di libri che da tempo si trovavano in un deposito messo a disposizione - da molti anni - dall’Amministrazione provinciale di Verona in via Gaspare Bertoni, che era stato in passato al centro di qualche polemica per lo stato di abbandono in cui vi erano lasciati i libri.
- 1997-2000. La maggior parte delle scatole viene trasferita all’Istituto tecnico industriale Galileo Ferraris, messo a disposizione dal preside Dino Poli. Invece il patrimonio di giornali e riviste dell’Ottocento che si trovavano in via Bertoni, grazie a una convenzione trentennale con il Comune di Verona, stipulata nel 1995, vengono depositate in comodato gratuito presso il deposito «Nervi» della Civica. Così si sono salvati la collezione dell’ Arena dal 1876 al al 1915, quella della Domenica del Corriere dal 1899, con le copertine di Achille Beltrame, al 1986, alcuni periodici dell’800 e altri prezioni volumi.
- 2000. Una infiltrazione d’acqua nelle stanze dell’Itis Ferraris dove è custod ita parte degli scatoloni mette a grave rischio i volumi. Vengono sottratti al deterioramento affittando un magazzino dalla ditta Procura, specializzata in traslochi e stoccaggio di materiali.
- 2001. L’Itis Ferraris ha bisogno di spazi per le proprie attività scolastiche e di conseguenza impone alla Letteraria di spostare i volumi. «Chiedemmo alla Civica uno spazio idoneo», dicono i conservatori della Letteraria, «ma ci fu risposto che non esisteva; chiedemmo ad altri istituti scolastici, ma nessuno era disposto a conservare un patrimonio così prezioso e delicato; chiedemmo preventivi a ditte private, ma i costi erano assolutamente proibitivi per noi». La Società torna a bussare a Palazzo Barbieri, dove il dirigente del settore cultura mette a disposizione il padiglione 24, che aveva «condizioni microclimatiche adeguate alla conservazione dei testi», affidato alla sorveglianza della cooperativa Vivere la città, di cui era consigliere Claudio Arletti, ora accusato di essere complice dei ladri che per chissà quanto tempo avevano saccheggiato il deposito. (g.b.)

continua