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Venerdì 15 novembre

NUOVI COMPORTAMENTI AMOROSI
conversazione con Willy Pasini


in collaborazione con il Filo di Arianna

 


Willy Pasini

 

 

lunedì 2 dicembre 2002 pag. 21

 

Lo psichiatra per «Il filo di Arianna» ha presentato il suo saggio sui «Nuovi comportamenti amorosi» ed ha risposto alle domande
L’eros secondo Pasini
Alessandra Galetto



«I nuovi comportamenti amorosi» fanno discutere. Vivace e acceso, con molti interventi anche da parte del numeroso pubblico (prevalentemente femminile, ma non solo: anzi, tante domande sono arrivate proprio dagli uomini) è stato infatti l'incontro organizzato da «Il filo di Arianna» alla Società Letteraria, che ha avuto come ospite lo psichiatra e psicologo Willy Pasini, del quale è appena uscito in libreria un nuovo saggio intitolato appunto, come l'incontro che l'ha visto protagonista, «I nuovi comportamenti amorosi. Coppia e trasgressione» (Mondadori, pp. 227, euro 16).
Il nome del relatore era senza dubbio di grande richiamo: inoltre l'appuntamento ha avuto un carattere particolare. Lo psichiatra infatti non era qui semplicemente per presentare il suo ultimo libro, ma per «sottoporsi» agli interrogativi di un'associazione che a Verona incarna per eccellenza i valori del femminismo: le domande con le quali Maria Geneth, presidente del «Filo di Arianna», e Patrizia Rossari hanno provocato Pasini avevano dunque un'ottica particolare, nel senso che miravano in primo luogo a far riflettere su quale attualmente sia o possa
essere il ruolo della donna all'interno di quelli che Pasini definisce i nuovi comportamenti amorosi.
«In questo libro», ha dunque premesso Pasini, «ho cercato di analizzare come sia cambiato l'immaginario erotico della coppia da quello che io stesso avevo descritto una decina d'anni fa. Mi pare che sia ormai definitivamente tramontata la coppia-istituzione dei secoli passati, quando il matrimonio era dettato da ragioni economiche, sociali o dinastiche; ma in netto declino è anche la coppia romantica, tutta poesia e sentimento, che non regge più forse nemmeno nell'immaginario letterario. Si sta invece affermando quella che io definisco coppia «sensoriale»: oggi cioè si sceglie il partner, oltre che per amore, per desiderio di trasgressione, per il brivido di provare sensazioni forti. Ci siamo spostati insomma 50 centimetri più giù del cuore, nelle viscere, e cerchiamo qualcosa che ci emozioni in senso fisico prima che sentimentale. Mi pare che ciò accada perché alla coppia si chiede troppo: quasi che la nuova sessualità fosse fatta più per i single, anzi, per le single, che per la coppia».
Di qui secondo Pasini il diffondersi di «perversioni soft»: pratiche sessuali considerate fino a qualche tempo fa vere e proprie perversioni, oggi invece ammesse nella quotidianità del vivere l'amore. Pasini ne individua essenzialmente quattro tipi, partendo da un sondaggio effettuato su un campione di 3.000 soggetti: amore di gruppo, scambio di coppie, esperienze omosessuali e sesso virtuale. A differenza della perversione vera e propria, che rende l'individuo schiavo di un rituale e che ne fa un soggetto «da psichiatria», queste nuove perversioni, secondo Pasini, esprimono maggiore libertà dei comportamenti, sono il sintomo di una nuova disinibizione.
«Potremmo chiederci però allora dove stia il limite», ha aggiunto lo psichiatra. «Credo che si tratti di trovare una misura di equilibrio: questi comportamenti non devono insomma diventare a loro volta l'unica modalità per fare sesso. La continua sperimentazione, la ricerca costante di trasgressione hanno differente valore a seconda della conoscenza che ciascuno ha di sé: in qualche caso ci sono coppie che ne escono rinnovate, altre invece distrutte. Più specificamente poi sul ruolo che la donna assume in questo contesto, mi pare che il cambiamento dei ruoli sia profondo. Oggi il maschio è in crisi, basta pensare alle fantasie che l'uomo ha sulla donna: o donna-ragno che invischia nella sua rete, o donna-strega che ti "usa e getta", o Circe che seduce o infine amazzone che confonde il letto con un'arena».
Ma sembrerebbe che nemmeno per le donne le cose dovessero andare poi molto meglio: questo sovvertimento dei ruoli, sempre a detta di Pasini, le ha sì sollevate dalla depressione, ma gettate nell'ansia.