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venerdì 27 febbraio 2003

PARLA CON LUI: ASOR ROSA
In collaborazione con il Filo di Arianna
Alberto Asor Rosa

introduce
Anna Tantini

 

 

Asor Rosa

lunedì 31 marzo 2003, pag. 22



Per il ciclo «Parla con lui» il critico letterario dice la sua sull’evoluzione del femminismo
Asor Rosa: «Il maschio s’è imposto con la corazza, lo scudo e la spada»
Maria Elena Fratton


"Bisogna tener conto degli anni Settanta come snodo decisivo per l'evoluzione del femminismo. Prima la percezione di tali problematiche era scarsa." Così ha esordito il prof. Alberto Asor Rosa (nella foto Brenzoni) , ordinario di Letteratura Italiana all'università "La Sapienza" di Roma in risposta alla domanda introduttiva rivoltagli da Anna Tantini de Il filo di Arianna , che ha organizzato il ciclo di incontri «Parla con lui» sul tema dei cambiamenti che il femminismo ha portato alla nostra società, in particolare nelle relazioni tra donne e uomini e nei ruoli sessuali.
Asor Rosa ha continuato l'intervento evidenziando alcuni punti in particolare: l'elemento della differenza che porta alla distinzione dei comportamenti tra i due sessi; il pensiero nel concettualizzare in maniera diversa fenomeni culturali con valenza di concretezza individuale; l'osservazione della vita con percezione diversificata.
Asor Rosa legge poi un pensiero tratto dal suo libro "L'ultimo paradosso" pubblicato nel 1985 ed intitolato "Uomini": una critica all'uomo, troppo concentrato sulla sua virilità, sul suo potere che si identifica con il suo ruolo nella società anziché sull'identità sostanziale; è un uomo che si è sempre imposto grazie ad una corazza, ad uno scudo e una spada, ma che si è trovato spiazzato dai movimenti femministi che hanno cercato di discutere sulla diversità sessuale e hanno saputo compiere un cammino lento ma costante nell'ambito della nostra società.
Alla domanda di Maria Geneth, che ha chiesto se le lotte femministe abbiano procurato solo danni dato che hanno spezzato un equilibrio e messo in difficoltà l'uomo, Asor Rosa specifica che l'uomo è rimasto a metà di un processo e in questo periodo di mezzo ha sofferto due svantaggi: la perdita dei privilegi, ammesso che fossero tali, che aveva prima, ed allo stesso tempo l'incapacità di acquisire i vantaggi del dialogo sul senso della diversità con le donne.
Nella lettera di adesione all'invito Asor Rosa aveva commentato: "Ho una granitica impenetrabilità a questi temi"; al contrario nel corso della serata ha saputo spiegare in maniera esauriente e approfondita le varie tematiche, precisando che il suo filtro sull'argomento è stata la conoscenza letteraria. Nell'esperienza letteraria c'è però un'ottica maschile modellata sul corrispettivo immaginario femminile e riporta alcuni esempi della letteratura classica come Beatrice in Dante, Laura in Petrarca, Silvia in Leopardi, Anna Karenina in Tolstoj, tutte figure che muoiono precocemente o si suicidano. Sul versante contemporaneo Asor Rosa cita scrittrici come la Zancato e la Melandri. Da questo risulta un soggetto maschile che soffre di un disagio visibile nel suo non-cammino interiore: a differenza della donna c'è una perdita di carattere psicologico e mentale.
L'esperienza di professore universitario ha inoltre permesso ad Asor Rosa di notare che, nonostante la piramide gerarchica a livello accademico sia nella quasi totalità composta da uomini, i risultati migliori in termini sia di quantità che di qualità arrivino dalle donne, questo in parte perché l'uomo cerca di indirizzarsi a facoltà più remunerative e in parte perché la cultura umanistica per la sua maggiore concretezza, essendo disinteressata, attira maggiormente i soggetti femminili.
Un altro degli interventi della serata è stato quello del prof. Mario Allegri, che d'accordo con Asor Rosa ha scherzosamente fatto notare che le nuove generazioni di uomini si sono indebolite nei confronti dell'altro sesso, mentre le ragazze sono assai più combattive e padrone della loro vita.
Si è parlato anche di guerra e Asor Rosa ha fatto notare come in questo frangente sono stati fatti numerosi passi indietro: il pensiero femminile è stato inascoltato in modo pressoché totale, è ancora solo l'uomo che in queste situazioni ha il potere di decidere le sorti dell'umanità .