Relazioni pericolose. Italia fascista e Russia comunista

22 novembre 2024 | Ore 17.15

Presentazione del libro di Maria Teresa Giusti

(ed. il Mulino 2023 )

Premio Acqui Storia, 57^ edizione – 2024

Saluti

Roberto Bonente

Segretario ANPPIA Verona

Interviene e dialoga con l’autore

Stefano Biguzzi

Storico

Quali furono i rapporti che legarono l’Unione sovietica e l’Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d’inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti ricostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell’intrecciarsi
delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall’avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l’obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell’industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell’Italia, dell’influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica..

Maria Teresa Giusti insegna Storia sociale e Storia contemporanea all’Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo I prigionieri italiani in Russia (Il Mulino 2003, nuova edizione 2019, Premio Cherasco-Storia 2005); Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945 (Il Mulino 2011, con Elena Aga Rossi, nuova edizione 2017, Premio Gen. De Cia ed. 2012); La campagna di Russia. 1941-1943 (Il Mulino 2016, Premio Friuli Storia 2017); Relazioni pericolose. Italia fascista e Russia comunista (Il Mulino 2023, Premio Acqui Storia 2024).

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