LAUDA II
FONTE
(Secondo incontro)
Si volge Lorenzo de’ Medici al Figlio del Divino e ne dice la dolcezza.
Rammenta la sete, che la fonte divina non manca d’appagare mai.
Ripete Lorenzo de’ Medici la parola dolcezza, che dal Divino viene suggerita.
E scioglie il poeta una frase non dimenticabile, il tuo amor, che m’è sì dolce e caro.
Coordinatrice
Elisabetta Zampini
Relatore
Ernesto Guidorizzi
Era la primavera dell’anno 1491, quando Lorenzo de’ Medici stilava, quasi certamente, non poche delle sue Laude. Era il mese d’aprile. Nello stesso mese dell’anno successivo, precisamente il giorno 8, Lorenzo de’ Medici lasciava i giorni della terra. Era stato il signore del Rinascimento ed era stato il poeta grande, secondo alcuni giudizi, tanto nuovi e stimati da cambiare la critica letteraria tradizionale.
S’intratteneva Lorenzo con Poliziano, il poeta sommo, e con lo stesso Marsilio Ficino. S’illuminava con la pittura di Botticelli, ovvero con lo splendore della natura e della bellezza femminile.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Si prega di accedere alla Sala almeno 20 minuti prima dell’inizio
La presentazione sarà trasmessa in diretta Streaming Live
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