Storia d’amore e macchine da scrivere (Marsilio) con Marco Balzano 

Giuseppe Lupo, tra i massimi studiosi di letteratura industriale e della storia della Olivetti, torna ad occuparsi della straordinaria impresa di Ivrea da un punto di vista inedito tramite l’intervista del suo personaggio, Salante Fossi, al “Vecchio Cibernetico”, 95enne sul punto di rivelare la sua ultima e rivoluzionaria invenzione. Ad accompagnarli, una mitica Olivetti Lettera 22. 

GIUSEPPE LUPO, è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Per Marsilio ha pubblicato i romanzi L’americano di Celenne (2000, 2018; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello), Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri e Premio Frontino Montefeltro), Gli anni del nostro incanto (2017, Premio Viareggio Rèpaci), Breve storia del mio silenzio (2019), Tabacco Clan (2022), le prose d’invenzione Atlante immaginario (2014) e il saggio La modernità malintesa (2023). È autore di numerosi libri sul Novecento e collabora alle pagine culturali del Sole 24 Ore.

Una favola cibernetica avvincente e tenera, una storia d’amore, anzi due.

Salante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty. Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.

Libri e Rose - Giuseppe Lupo
Giuseppe Lupo
Libri e Rose - Giuseppe Lupo, Storia d'amore e machine da scrivere

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

Rassegna a cura di Andrea Kerbaker e Daniela Brunelli